sabato 30 aprile 2016

Traversata del Chianti, 23-26 aprile 2016

Il trekking di primavera del Cai Varese quest'anno è dedicato alla Toscana e in particolare al Chianti. L'idea è di percorrere il sentiero 00 che porta da Siena a Firenze.

La prima giornata è destinata alla visita della città di Siena. Questo giorno e quello successivo sono accompagnati dalla pioggia, mentre il terzo e il quarto giorno saranno caratterizzati da tempo instabile ma da un gran freddo.

Prima però di prendere il pullman per Siena, riusciamo a visitare a Firenze una antica farmacia del 1600 che ovviamente allora non si occupava di farmaci ma di liquori, profumi, ecc.

Siena vale un giro anche se sotto la pioggia. Riusciamo a fare un giro attorno a piazza del campo. Leonardo, fiorentino trasferito a Varese, mi spiega il mistero del perché a Siena ci siano un sacco di lupe capitoline e cioè il fatto che la lupa che allatta è anche il simbolo di Siena...

La prima sera dormiamo alla Certosa di Pontignano, un monastero di certosini del 1300 circa, ora adibita ad albergo. Le camere sono celle anche se costituite da salone con tavolo e e camino, tre stanze doppie, due bagni, angolo cucina. Insomma, non proprio una celletta...

Prima di cena facciamo due chiacchiere con il sacrestano che ci illustra la chiesa parrocchiale con una cappella posta a lato, con degli affreschi del 1500 è un bellissimo coro. Il nostro Cicerone è qui da sempre e ancora si ricorda quando da queste parti c'era ancora la mezzadria e la sua famiglia riscattò casa e terreno pagando per 30 anni.

Come dice il ns sacrestano, il monastero ha 4 chiostri, come sempre. Verificherò... Questo chiostro, così come molte cose a Siena e in provincia, sono state ristrutturate dal Monte dei Paschi di Siena che ha elargito nel corso degli anni (e dei secoli?) un sacco di soldi. Ora le cose sono un po' cambiate... Nella piazza dove c'è la sede del Monte c'è la statua di un alto prelato che la storia dice avere inventato le cambiali e che iniziava ogni lettera con la frase "in nome di Dio e del guadagno...".

24 aprile
Primo giorno di cammino: da località Pianella (poco lontano dal monastero) all'agristurismo Forra, km. 31

Tappa impegnativa, come dicevo caratterizzata quasi costantemente dalla pioggia...
Il paesaggio è già cambiato, siamo passati dalle vigne agli ulivi e poi alle foreste di conifere. Quindi zone molto meno urbanizzate.
L'agriturismo, già in provincia di Arezzo,è anche carino ma tale Samantha, su cui si è fantasticato nel corso della strada, non è proprio una scienza nella reception (ci chiede i soldi prima di darci la camera...). Ci viene voglia di mettere una cattiva recensione su Trip advisor...
Alla sera una stupenda vista sulla vallata con i paesi illuminati.

25 aprile
Secondo giorno di cammino: da la "forra"  a Dudda, km. 30

Si prosegue tutto il giorno in mezzo al bosco, su e giù per le colline, e su e giù... 
Il bed&breakfast di stasera è molto carino e la cena offerta da Francesca è veramente abbondante... Ma veramente... Dudda, il paese, vince il Premio Frittole 2016! 

Un altro posto da segnalare è il bar "la pineta" a Monteluco. Se lo cerchi su Trip Advisor viene massacrato ma è un posto che ha un suo fascino, non solo per i salumi e i formaggi ma per la triade dietro il bancone, veramente d'altri tempi... Comunque, per una merenda vale la pena fermarsi...

Anche oggi i km sono stati impegnativi, molti su asfalto o appunto nel fango.

26 aprile
Terza e ultima tappa: da Dudda a San Donato in collina, km. 22

Tappa un po' noiosa, troppi sali-scendi, sempre chiusi nel bosco senza vedere niente delle colline. È anche i punti panoramici si sono rivelati dei fake, perché non si vedeva assolutamente nulla... Ad esempio dal Poggio Firenze...
Spesso la carrozzabile è molto infangata X le pioggie, a volte impraticabile.

Arrivati a San Donato, si spera di trovare un negozietto X comprare olio e vino ma qui i negozi aprono alle 17... E quindi nada shopping.

L'unico che riusciamo a fare è a Firenze dove andiamo in un bellissimo mercato coperto, alcuni mangiano il famoso lampredotto, altri si dilettano con altre cibarie. Il posto è molto suggestivo e interessante! Da tornare!