martedì 30 luglio 2013

Da Mosca a Pechino in treno: Terza giornata


C come code quelle che devi fare a Mosca per entrare da qualsiasi parte, e quasi sempre sono seguite da poliziotti e metal detector. Qui la sicurezza sembra essere un problema reale. Quella che vedete nella foto è la mega coda che abbiamo fatto per entrare al mausoleo di Lenin. Lenin sembra essere ancora molto presente nel cuore dei russi. 

Ultima giornata a Mosca. Dopo avere depositato (dopo lunga coda) il nostro bagaglio in stazione e la visita al mausoleo di Lenin, ci siamo spostate in un bellissimo quartiere di Mosca dove abbiamo visitato la Galleria d'arte russa Tetryakov che raccoglie la più grande collezione al mondo di icone russe e una raccolta eccezionale di arte russa prerivoluzionaria. Il quartiere ci ha offerto l'ultima sorpresa di Mosca: un ristorante vegetariano!!!

Ma tra poco ci attende un treno, direzione Siberia...

Guys, vi scrivo dalla cuccetta del treno. Raggiunta la stazione di Yaroslavkaya, il problema è stato capire da dove partisse il nostro treno. Ormai abbiamo imparato che le persone addette a dare delle informazioni, soprattutto se donne, non sorridono mai e sono veramente molto scorbutiche, diciamo pure maleducate e cafone. Anyway, identificata la zona della stazione, si iniziavano già a intravedere i possibili compagni di viaggio: sorridenti, con grossi trolley o zaini, senza bambini (qui ne fanno tanti), un po' spaesati. Arrivato il treno e sistemati nei nostri scompartimenti, la prima sorpresa: il terzo compagno è un italiano! Saverio, sardo che abita al Cairo. Il quarto è Aleksej, russo che parla due parole due di inglese, e che raggiunge con la Transiberiana la sua città natale, Kirov. Credo che noi tre siamo gli unici italiani. Saverio fa all'incirca il nostro stesso itinerario.
Prime informazioni: non si può fare la doccia ma c'è solo un bagno dove lavarsi. C'è il samovar a cui attingere acqua bollente. La donna responsabile della nostra carrozza conferma quello che ho detto sopra sulle donne russe...

Ormai è scesa la notte. Il treno va molto piano e non si vede alcuna luce fuori dai finestrini. Prima, negli scompartimenti, si vedeva gente pasteggiare e si sentivano odori strani. Adesso tutti hanno preparato la branda e si accingono a coricarsi per la notte. Notte...

lunedì 29 luglio 2013

Da Mosca a Pechino in treno: Seconda giornata



Lo scopo di questa giornata era il Cremlino e così è stato, in primis perché per poter entrare all'Armeria, che è il pezzo forte del complesso, abbiamo dovuto fare tre volte la stessa coda per un assurdo sistema di contingentamento degli ingressi, e inoltre perché tutti gli altri musei al lunedì sono chiusi, come è prassi mondiale. La frustrazione accumulata è stata tanta e credo che, dopo le ultime visite di domani, saremo contente di andarcene da questa città. La folla e la burocrazia iniziano già ad infastidirmi. 

Dovevo parlare del cibo. Ieri abbiamo dovuto improvvisare e questo mi è costato crampi allo stomaco e dissenteria. Oggi ho attinto dalla farmacia una bella pastiglia di Dissenten e ho mangiato riso in bianco. Fritture, mai più!

Il museo dell'Armeria effettivamente valeva la pena di tre code! C'è da dire che solo parzialmente c'entra con le armi; quello che si vede ha più a vedere con la storia russa, zar, zarine, metropoliti e patriarchi. Io sono venuta qui soprattutto per le uova Faberge. Costruite a partire dal 1895 fino alle rivoluzione del 1917 sono dei veri gioielli dell'artigianato orafo. Qui a Mosca ce ne sono circa 10 (su 54); il più significativo per noi e' l'uovo pasquale fatto fare da Nicola II per la zarina, nel 1900, che contiene (come sorpresa) una riproduzione della Transiberiana. Quale migliore auspicio per il nostro viaggio? Ecco la foto. La riproduzione è veramente eccezionale. Notate l'ultimo vagone diverso dagli altri, è la chiesa. 


Cena conclusiva per l'ultima sera a Mosca all'hard rock café, che ha sempre il suo perché, in ogni parte del mondo. 

M come mancia in Russia il servizio non è incluso e devi sempre aggiungere il 10% del totale. Solo che alcune volte il calcolo viene fatto già dal gestore, altre invece devi farlo tu. Io, notoriamente braccino corto e contraria alle mance, quando non è calcolato cerco di glissare e non lasciare niente o al limite arrotondare di 10 rubli (che è come da noi lasciare un centesimo di euro). Le discussioni tra me e Rosi sono su se e quanto lasciare, lei che è molto  più generosa e soprattutto rispettosa delle usanze locali.

Da Mosca a Pechino in treno: Prima giornata




Il nostro appartamento è nella zona Arbat, praticamente la zona centrale, di sera molto animata, con negozi, bar, ristoranti, ecc. Decidiamo di approcciarci a questa città, che appare subito imponente e maestosa, usando i pullman city sightseeing. Alla fine della nostra via ne troviamo uno in partenza e lo prendiamo al volo. Gli edifici, soprattutto quelli pubblici, sono veramente mastodontici e con una architettura molto razionale che non si fatica a credere come in certi anni potessero trasmettere la potenza e la forza dell'impero sovietico.
Concluso il giro panoramico, volgiamo l'attenzione alla piazza Rossa (qui sopra rappresentata). Oggi è domenica e i turisti sono veramente tanti (dalla foto non sembra ma è solo perché la piazza è veramente estesa), soprattutto russi forse in gita domenicale.
Il Cremlino occupa una bella fetta della città e girarvi attorno richiede parecchio, ma a quello dedicheremo gran parte della giornata di domani.
In fondo alla piazza non si può non dedicare una visita alla chiesa di san Basilio; sembra la casetta di marzapane di Hansel e Gretel!
Decidiamo di chiudere la giornata con un tentativo, devo dire ottimamente riuscito, di orientarci nella mitica metropolitana di Mosca, alla ricerca di quelle stazioni che si segnalano per il proprio valore artistico e architettonico. Riusciamo a non perderci, a ottenere delle informazioni sensate dalla gente moscovita e a uscire sane e salve dalle viscere della terra.
Riguardo al cibo avremo modo di parlarne più estesamente in futuro. Dico solo che oggi ho dovuto usare la coca-cola come stura lavandino e adesso ho ancora la digestione un po' difficoltosa...
Qui sotto il primo tentativo in un ristorante tipico russo.


domenica 28 luglio 2013

Da Mosca a Pechino in treno: Volo Milano- Mosca





I passeggeri dell'aereo sono almeno per metà russi; gli altri passano da Mosca verso altre destinazioni. Iniziamo a prendere dimestichezza col russo, o meglio con una lingua che potrebbe essere qualsiasi altra cosa tanto è incomprensibile. Neanche gli steward capiscono molto bene l'inglese (?); alla richiesta di poter avere un pranzo senza carne, continua a chiedermi senza sosta "meat or chicken?". In generale cmq possiamo dire che con la compagnia aerea russa si viaggia abbastanza bene.

All'arrivo all'aeroporto ci accoglie Vladimir, mandato dal tour operator. Il cielo e' plumbeo e la temperatura sarà di circa 15-18 gradi. Appena sente il giro che stiamo per fare ci dice che siamo pazze. Un moscovita non penserebbe mai di andare in vacanza in Siberia e forse anche un russo. Per loro la vacanza in patria è andare sul mar Nero, al sud... Parlando con lui ho la netta impressione che ci sia ancora una netta differenza tra la russia europea e la russia asiatica.

N come nostalgia dei voli di linea di una volta, quando non esistevano i low-cost. Abbiamo viaggiato con Aeroflot, dopo anni di easy-jet et similia. Che effetto ricevere la coperta, da bere e mangiare GRATIS. Esiste nel mondo ancora qualcosa compreso nel prezzo. Ovviamente ne ho approfittato e ho rubato la coperta di pile proprietà Aeroflot. Vista la temperatura che c'è sarà molto utile...