sabato 18 maggio 2019

Berlino maggio 2019








Quest'anno sono 50. E le persone del 1969 che mi sono più vicine sono sicuramente i miei fidati compagni delle scuole medie, quelli di via Busona, quelli che ogni tanto ci si vede (ma non troppo lontano dal quartiere). L'avevamo detto ai 40: quando arriveranno i 50 facciamo un weekend in una città europea. Ed eccoci qui, prima a decidere una meta (devo dire che Berlino è stata scelta grazie ad una forte pressione da parte mia) e poi a costruire questo viaggio, con la scelta del volo, dell'albergo, dell'itinerario (e anche qui il mio zampino c'è stato...).

Siamo in 7: io, Daniela, Antonia, monica, Eleonora e due uomini, Fabio e Gianluca.
Siamo i prodi resti della mitica 3C della scuola media di via Busona che non hanno comunque mai smesso di rimanere in contatto, chi più, chi meno.

Venerdì 
Il primo giorno inizia alle 5 del pomeriggio (il volo e' in ritardo) ma nonostante questo riusciamo, dopo aver lasciato le valigie in un 4 stelle molto centrale, a dirigerci verso Alexanderplatz, dove visitiamo la torre della TV, alta 368 metri. Le finestre panoramiche sono a 207 metri di altezza e bisogna dire che l'ora della sera e la bella giornata permettono una visuale sulla città dall'alto che vale il prezzo del biglietto.
Alexanderplatz era il cuore della vecchia Berlino est ma gli edifici non hanno più l'aspetto sovietico. Ormai la città è cambiata troppo e credo che non troveremo più quella Berlino.
Abbiamo fame e, alla ricerca di un posto dove mangiare, ci addentriamo in un quartiere molto carino, pedonale dove non sembra di stare in una metropoli, il nikolaikirche. Pittoresco, caratteristico, con piccole piazze e pieno di tipici ristoranti tedeschi. Entriamo in uno di questi. Di tutto il menù per i vegetariani ci sono circa uno/due piatti... Sono piatti enormi, molto ricchi, dove la patata la fa da padrona (oltre alla carne), ovviamente accompagnati da una buona birra.
Il dopocena è dedicato ancora al passeggio per la città. Girovaghiamo ancora un po' per il quartiere e capitiamo nella piazza dove ci fu il famoso rogo di libri durante il nazismo. Nel mezzo della piazza c'è una botola in vetro e sotto, illuminata, si vede una libreria vuota. Molto suggestiva.
Vagare ci porta, dopo aver percorso tutto l'unter linden, alla  porta di Brandeburgo che di sera con la luna assume ancora più fascino. Qui dietro passava il muro di Berlino e per terra si possono notare la linea delle mattonelle e delle targhe di bronzo che segnalano la sua presenza.
Per tornare alla metropolitana passiamo dalla Potsdamer platz che vedremo meglio domani e poi prendiamo una triste metropolitana, quella si un po' sovietica, per tornare in albergo.
Mi aspettavo, essendo venerdì sera, molta più gente in giro, molta più vita e invece abbiamo trovato una città molto tranquilla.
Il primo impatto è quello di una città ordinata, pulita, moderna, decisamente con una nuova architettura dopo la riunificazione. Camminando per la città non si nota più la differenza tra est e ovest, ormai la città ha una architettura moderna e quindi uniformata. Tanti infatti sono i cantieri aperti in città, compresi quelli della metropolitana,

Sabato
Prima di iniziare la giornata ci rechiamo a visitare una chiesa vicino all'albergo distrutta dalla guerra e rimasta uno scheletro, con il campanile mozzato. Molto interessanti le foto d'epoca in cui sono ritratti matrimoni nobili ma anche funerali nobili, alla presenza di Hitler. A fianco è stata costruita una chiesa le cui pareti sono fatte in vetrocemento blu. L'impatto è notevole. Alla sera l'effetto della chiesa blu è ancora maggiore. In costruzione c'è anche una torre, sempre in vetrocemento blu. Questi tre edifici vengono chiamati: dente cariato, cipria e rossetto.
Oggi il primo obiettivo è il Pergamon Museum, nella Museum insel, un'isola in cui si trovano 5 musei. Il Pergamon è quello dedicato all'arte antica e soprattutto alle civiltà antiche.
Appena varcata la soglia ci si trova subito davanti alla porta di Ishhtar che immetteva alla sala del trono di Nabucodonosor e posto di fronte il viale della processione, reperti monumentali ricostruiti dopo essere stati smantellati, trasportati e portati a Berlino a seguito di innumerevoli scavi archeologici effettuati da spedizioni tedesche a fine 800/inizi 900. In seguito troviamo la magnifica porta del mercato di Mileto, la facciata del palazzo di Mchatta, la sala di Aleppo e altre mura o cappelle di preghiera trovate nell'Asia minore, soprattutto Turchia e Mesopotamia.
Mi rendo conto adesso che non abbiamo visto l'altare di Pergamo che dà appunto il nome al museo. Credo che sia in restauro. 
Una parte dell'esposizione è dedicata alla Siria e il pensiero va alla guerra e a cosa sarà rimasto adesso. Tendenzialmente vorrei che i reperti archeologici restassero in loco ma adesso, senza "l'appropriazione indebita" delle spedizioni archeologiche, molte testimonianze non si sarebbero salvate.
Usciti frastornati dal museo da cotanta bellezza raggiungiamo il memoriale delle vittime della Shoah, un quadrato di terreno ondulato su cui sono posizionate delle steli che danno un po' l'idea di essere una foresta  di pietra. 
Visitare invece il Reichstag si rivela impossibile; bisognava prenotare e ormai è troppo tardi. Peccato,la vista dalla cupola di vetro sopra il parlamento doveva essere notevole.
Qualcuno del gruppo decide di dedicarsi alla navigazione del fiume Sprea. Altri invece accolgono la proposta di Fabio che aveva visto un documentario su questo museo. L'obiettivo quindi del pomeriggio è lo Judisches Museum, dedicato alla storia degli ebrei in città dal Medioevo in poi.
Intanto diciamo che la particolarità di questo museo è l'architetto, Libeskin. Il museo si sviluppa soprattutto nel sotterraneo con una serie di corridoi che si incrociano e riportano attraverso lettere, foto, ecc. Storie di famiglie ebree, storia di esilio, di morte, di diaspora, di deportazione. Questi corridoi portano ad un giardino come quello del memoriale, costituto da stele di pietra, ad una torre che è un luogo buio e freddo in cima al quale c'è una lama di luce (agghiacciante) e ad uno spazio "memory void" che rappresenta la perdita, il vuoto appunto, di coloro che non ci sono più.
Nel complesso uno spazio museale geniale, notevole, che non ruota attorno ai reperti ma sugli spazi, le luci, con un forte impatto emotivo.
Dopo un passaggio in albergo passiamo la serata in giro per il quartiere del nostro albergo, che si rivela essere molto vivace e pieno di locali.

Domenica
Oggi il primo obiettivo è il muro di Berlino. Andiamo all'East Side Gallery, una zona abbastanza periferica, dove è possibile percorrere circa un km. e mezzo di ciò che rimane del muro. Quasi tutti i murales oggi presenti sono stati fatti dopo la caduta del muro; dei murales storici rimane il famoso bacio tra Breznev e Honeker e la Trabant che cerca di sfondare il muro.
L'ultima testimonianza che ci manca di Berlino è il checkpoint Charlie, il punto in cui iniziava il controllo statunitense tra est e ovest. E' la classica trappola per turisti, con ragazzi vestiti da militari americani che fanno foto al costo di 3€. Diamo un occhio e poi scappiamo.
Oggi, causa blocco di parte della metro per maratona, usiamo soprattutto la linea S, una metropolitana leggera  che passa  in sopraelevata e quindi permette di vedere meglio Berlino, non sottoterra.
Torniamo verso il centro alla ricerca di alcuni negozi che mi interessano. Peccato che oggi tutti i negozi sono chiusi... L'unico fortunatamente aperto e' quello del Ritter sport, che oltre a vendere ogni tipo di tavoletta, fa anche le tavolette personalizzate in cui si possono mettere tre ingredienti a scelta. Dopo questa sosta la meta è' una birreria che produce una birra artigianale. Si trova in una bella piazzatta di fianco al fiume e oggi la giornata concede di mangiare fuori grazie ad un sole caldo che allieta il ns ultimo pranzo in città, ottimo come tutti gli altri pasti consumati qui ma l'idea di mangiare tedesco tutta la vita...
Ormai il tempo sta finendo. Ci rechiamo un salto a Potsdamer Platz che avevamo visto solo di sera e dove si trovano, oltre al semaforo più vecchio d'Europa, alcuni resti del muro con foto d'epoca.
Adesso si torna in albergo, si recupera la valigia e si va in aeroporto.
Il viaggio del 50 si conclude qui. La città di Berlino vale sicuramente il viaggio. Ho sempre associato questa città al nazismo e alla guerra fredda, invece torno a casa con sensazioni migliori legate alla storia antica (il Pergamon ha lasciato il segno) e alle Persecuzioni degli ebrei. Associavo Berlino soprattutto alla contrapposizione est-ovest del dopoguerra e invece adesso la associo di più alla storia antica e ovviamente al nazismo. Sono molto presenti in città (alcuni non li abbiamo visti) simboli del percorso che i tedeschi hanno fatto per metabolizzare l'orrore nato qui. Mi chiedo quanto noi italiani siamo riusciti a farlo col fascismo...

Un grazie ai miei compagni di viaggio con cui è stato costruito questo viaggio, facendo in modo che ognuno mettesse il suo pezzettino. Vi voglio bene.

Ecco il link per vedere le foto:
 
 

giovedì 9 maggio 2019

Trekking della Majella 2019





Io e Nadia da tempo condividevamo l'idea di fare con il nostro CAI, sezione di Varese, un trekking in Abruzzo e così abbiamo pensato di proporre per il ponte del 25 aprile 2019 un giro nella Majella, una volta scartato il Gran Sasso che in quella stagione è ancora troppo innevato.

Cartina alla mano, abbiamo quindi stilato un itinerario che attraversasse il Parco del Majella, da nord-est a sud-ovest, cercando di mettere assieme ovviamente i paesaggi e la natura, ma anche un po' di storia, grazie ai tanti borghi medievali presenti, e un po' di spiritualità, grazie agli eremi celestiniani diffusi qui.



giorno 1 (25 aprile)

partenza dal nord del Parco della Majella 
freccia bianca linea adriatica fino a Pescara, bus da Pescara per Roccamorice, zona “Macchie di coco”

da “macchie di coco” giro ad anello che include gli eremi di San Bartolomeo in Legio e di Santo Spirito (1130 m)

distanza: km. 14 circa


D+ 600 m


dormire: Agriturismo Tholos e agriturismo Il cervo e la volpe 
cena presso Agriturismo Tholos 




giorno 2 (26 aprile)

da Decontra si prende il sentiero B1, si entra nella valle dell’Orfento. si va all’eremo e alla grotta di San Giovanni (mt. 1456). dalla grotta si torna indietro fino a Decontra. Si raggiunge Caramanico e si 
 visita Caramanico. da qui bus per Sant’Eufemia a Majella.


D+ 1100 m


Distanza: km. 22

dormire e  cena:  Sant’Eufemia, hotel parco della Majella



giorno 3 (27 aprile)

salita al Monte Mileto (1920 m)

si passa dalle montagne del Morrone, versante est
da Sant’Eufemia a Roccacaramanico (mt. 1077) col sentiero Q7. 


poi si prende il  sentiero Q6, si passa dal Rifugio Capoposto e poi si sale al monte Mileto (mt. 1920). 

si scende fino al passo San Leonardo. 


D+ 850 m

distanza: km. 14 circa


Dormire e cena: Hotel Celidonio, Passo San Leonardo





giorno 4 (28 aprile)

da passo San Leonardo si segue il sentiero Q1 e si arriva a Pacentro, giro del centro storico.



Si prosegue fino a Sulmona. visita a Sulmona.

distanza: km. 14 circa (dal passo a Sulmona)

frecciarossa da Roma


tutti sentieri E



Ecco il link dove vedere le foto del trekking: