domenica 4 giugno 2017

2-4 giugno 2017 nel Carso sulle orme della prima guerra mondiale

Questo ponte del 2 giugno è dedicato alla prima guerra mondiale e al Friuli, posto a me sconosciuto.
La prima tappa è Monfalcone, da cui partiamo X visitare il Parco tematico della Grande Guerra, posto di trincee e camminamenti. Il caldo è notevole e immaginare la vita di un soldato su questo terreno è comunque molto difficile. Il punto di arrivo è il sacrario di Redipuglia, visita ancora più sentita se fatta il 2 giugno.


La seconda tappa è in territorio sloveno, lungo l'Isonzo, quella che fu la linea del fronte italo-austriaco prima di Caporetto. Camminando nel bosco ogni tanto si trova una grotta, usata come cannoniera, che sbuca sopra l'Isonzo. Verdissimo. La meta è il monte Sabotino, conquistato dagli italiani nell'agosto del 1916 e poi forse riperduto e riconquistato e come tutto da queste parti in guerra a costo di un sacco di morti.


La sera è dedicata a Trieste, bellissima, ha tutto il fascino degli Asburgo e dell'impero che aveva qui il suo sbocco sul mediterraneo. Piazza Unità d'Italia è veramente un gioiello.


La terza tappa è la Val Rosandra, ad un passo da Trieste (ci si arriva con il bus di città), un polmone verde dove la Slovenia è sempre dietro l'angolo, da qui la vista sulla città di Trieste è notevole e lo sguardo arriva fino a Capo d'Istria. Incrociamo fiumi che spariscono, laghi che vengono ingoiati, ferrovie che diventano piste ciclabili ma anche le famose foibe, in particolare quella di Basovizza.

Sergio 
Entrambe le ns guide si chiamano così, anche se sono due persone completamente diverse. Il primo molto riservato e silenzioso, un po' troppo per una guida, ma molto esperto sulla prima guerra mondiale.
Il secondo molto logorroico, molto più colloquiale, anche lui un pozzo di conoscenza.
Entrambi legati al gruppo CAI XXX ottobre, perché lì la grande guerra è finita in quel giorno.

Personaggi 
Ing. Gavotti che ha reso glorioso il genio militare  durante la grande guerra.
Enrico Comici, glorioso alpinista del friulano triestino. Da qui sono arrivati altri grandi alpinisti, tutti si allenavano in Val Rosanda.
Enrico Toti
Ferroviere romano perse una gamba sul lavoro. Si fece costruire una bicicletta apposta con cui percorse l'Africa da Tunisi al Capo di buona speranza. Scoppiata la guerra, decise di arruolarsi  ma fu più volte respinto, fino a quando fu ammesso come portalettere al fronte.Morì il 16 agosto 1916 durante l'offensiva del Sabotino.