domenica 10 dicembre 2017

Maremma - 8-10 dicembre 2017

Il gruppo CAI per il ponte dell'8 dicembre decide di abbandonare le montagne e andare verso sud, alla ricerca delle origini di Gianni che ci fa da tour operator e ha organizzato una tre giorni intensa.
La destinazione è la Toscana, in particolare la Maremma e il grossetano.
La prima tappa è Siena. Non ci tornavo dal trekking Siena - Firenze  fatto col CAI un paio d'anni fa. Mi hanno incaricato di fare la guida e di presentare i tesori di questa città. Purtroppo il tempo è poco ma io mi sono preparata! Qualcosa sulla storia di questa città e poi i due gioielli: piazza del campo e il Duomo. Il pubblico sembra apprezzare la mia lezione: sono attenti e fanno anche delle domande. È vero che stupire con una città come Siena si vince facile ma non è facile catturare le persone con la storia e l'arte se  non sono abituate.
Purtroppo piove ma non ci scoraggiamo di certo.


Quando la giornata sta per finire e la luce sta X calare riusciamo a fare un salto in un altro pezzo di storia, l'abbazia di San Galgano, antica chiesa gotica posta in mezzo alla pianura rimasta senza tetto, secondo alcune guide perché venduto in un periodo in cui la chiesa non navigava in buone acque...
L'Abbazia viene costruita da monaci cistercensi tra il 1218 e il 1288 che in seguito si trasferiscono a Siena a causa della carestia e della ormai famosa peste del 1348, che cambio' così tanto anche la storia di Siena.

A poca distanza dall'abbazia si arriva all'eremo di Monte Siepi, con una cappella del 1181 con una bellissima volta rotonda. Assistiamo ad una scenetta tra moglie e marito: la moglie ci rimbalza e ci dice che la cappella è chiusa, nel frattempo il marito prende le chiavi e ce la apre. Un mito! Non solo, ci fa anche vedere delle ossa ritrovate nel medioevo di un povero sventurato aggredito da un lupo nella zona.


E così possiamo vedere la vera spada nella roccia, impiantata da San Galgano quando decise di lasciare le armi per darsi alla vita di fede. La spada ha avuto varie vicissitudini perché prima si poteva togliere poi è stata anche atto di vandalismo. Adesso è piombata nella roccia e coperta da una cupola.


La sera si giunge all'agriturismo e alla sera c'è la prima cena luculliana in cui i miei amici possono finalmente agguantare la famigerata fiorentina. Ottimo anche il menù vegetariano!



Il secondo giorno inizia con una visita un po' particolare. Andiamo a "curiosare" nella comunità dove sono cresciuti Gianni e Manuela, Nomadelfia. È una comunità che è una famiglia allargata, basata su valori evangelici, non esiste proprietà privata, tutto viene fornito dalla comunità, anche l'istruzione fino alla maturità. Tutti i lavori devono servire al sostentamento delle persone e della struttura. Tutte le decisioni devono essere condivise all'unanimità. Usciti da Nomadelfia si accende in auto il dibattito sulla vita proposta da questa comunità.
La giornata poi prosegue ancora con un po' di turismo. La destinazione è Pitigliano, splendido borgo appoggiato su una rocca nel mezzo della pianura maremmana. 


Oggi la giornata è stupenda e camminare per questo paese è un piacere. Qui ci sarebbero anche le cave di tufo da visitare ma non abbiamo tempo, dobbiamo andare alle terme di Saturnia, quelle all'aperto, gratis...


Fa freddino e stare fuori dalle terme in accappatoio è un piacere per pochi!


La vista che si gode dal nostro agriturismo è eccezionale. Sulla collina sopra di noi si trova l'azienda agricola dove il nostro ospite produce il vino che stiamo bevendo in questi giorni e l'olio. A conclusione della seconda giornata ci offre una degustazione della sua produzione che, a mio modesto parere, non è affatto male!



Oggi maciniamo molti km e andando su e giù per le colline del grossetano ad un certo punto ci si apre una visuale sull'isola de Giglio.
La giornata si chiude con la cena nel ristorante del ns ospite!

Terzo giorno. Oggi inizio di giornata inaspettato. Nel paesino sotto di noi si inaugura la riapertura della tratta ferroviaria Siena-Grosseto che, ci dicono, spesso viene portata via da qualche alluvione.
Il treno è condotto da una locomotiva a vapore, che va a carbone e che emette parecchio fumo e arriva con il tipico ritardo italiano. L'arrivo alla stazione è celebrato dalla sindaca, dalla TV e ovviamente dalla porchetta! La carne qui non può mancare...


L'ultima tappa è il mare ma purtroppo qualcuno in questi giorni non è stato proprio bene e qundi un'auto ci abbandona X tornare al nord. 
Il mare d'inverno ha sempre il suo fascino, soprattutto se è rappresentato da una spiaggia piena di tronchi portati dal fiume Ombrone (mi pare) fino qui alla sua foce.


Qualcuno si è divertito a fare delle piccole costruzioni o capanne e noi ne approfittiamo, in vista del prossimo Natale, per fare una sacra famiglia un po' atipica...



E come concludere una tre giorni così se non con un pranzo di pesce? Ci concediamo quindi questa ultima mangiata per ripartire verso casa, sotto una pioggia dirompente in uno dei we in cui c'è più traffico in Italia, ma questa volta i cellulari fanno il loro porco lavoro e ci permettono di sviare code e incidenti!
1400 km in tre giorni! Non avremo camminato ma direi che abbiamo mantenuto un'ottima prestazione, anche in auto e in collina!
Ecco il gruppo!