domenica 4 settembre 2022

Forte di Fenestrelle




4 settembre 2022:  escursione al forte (o meglio ai 3 forti) di Fenestrelle, in provincia di Torino, un po’ oltre Pinerolo, in Val Chisone. La Francia è poco oltre. Forte molto ben conservato, anzi rimesso in sesto da un gruppo di volontari dopo anni di abbandono, volontari che ora si preoccupano anche di tenerlo aperto e di fare le visite guidate, unico modo per visitarlo. La nostra (ottima) guida oggi è Luca. Del gruppo (circa una ventina di persone) io sono l’unica da fuori regione e gli altri si stupiscono che io venga da così lontano…




Costruito tra inizi ‘700 e metà ‘800 ha al suo interno la scala coperta più lunga d’Europa, di quasi 4000 scalini. 



È una costruzione colossale; per chi lo conosce, molto più grande del forte di Bard, e pensate che non è mai stato attaccato o messo sotto assedio ma solo usato per ospitare al massimo qualche centinaio di soldati sabaudi. Notevole l’organizzazione e la logistica di un luogo costruito seguendo il crinale della montagna per oltre 3 km., una superficie complessiva di 1.350.000 metri quadrati, con uno sviluppo di dislivello di circa 600 metri. Qui dentro si possono trovare: il forte San Carlo, il palazzo del governatore, il palazzo degli ufficiali, i quartieri militari, la porta reale, la scala coperta, la polveriera di sant’Ignazio, 28 risalti o postazioni per artiglierie, il forte tre denti, la garitta del diavolo, la ridotta Santa barbara, la ridotta delle porte, il forte delle valli, la ridotta belvedere, la ridotta Sant’Antonio, la ridotta dell’elmo, il ponte rosso. E poi cisterne, cucine, dormitori…





Io ho fatto la visita che dura tutto il giorno (7ore) e che arriva fino in cima, a 1800 metri, che ovviamente consiglio con una vista spettacolare sulla vallata. Ma c’è anche la visita di tre ore, più accessibile per chi è meno allenato e che permette l’accesso a luoghi diversi.

Da segnalare che in questi territori esistono ancora delle piccole sacche di minoranze linguistiche che parlano patois (patua) e occitano, segno di una culturale Franco-provenzale che forse sta scomparendo, nonostante la legge del 1999 sulla tutela delle minoranze linguistiche. Qui in Piemonte, nella zona del torinese, non è raro trovare influenze transalpine. Diverso è invece per la zona Domodossola e VCO che invece, facendo parte in passato del ducato di Milano, presenta dei dialetti lombardofoni. In rete si trovano varie informazioni rispetto ai patrimoni linguistici del Piemonte; riportarli qui sarebbe impossibile.