giovedì 15 agosto 2013

Da Mosca a Pechino in treno: Diciannovesima giornata

Ultima giornata a Pechino. Ci dedichiamo alla Pechino più moderna, quella dei grandi centri commerciali, dei centri finanziari, dei grattacieli che si susseguono all'infinito ma che, in zona Tien'anmen, non possono superare mai l'altezza di una delle porte di accesso alla piazza, degli uomini vestiti tutti uguali all'occidentale (pantaloni scuri, camicia bianca o azzurra), quella Cina che sta crescendo sempre più e tra un po' si comprerà anche la piccola Europa.
La moglie del nostro driver ci conferma che in Cina non c'è ancora la classe media ma è ancora forte il divario tra poveri e ricchi.
Oggi l'inquinamento sembra persino peggiore, il cielo è di un grigio smog e l'afa non molla un attimo. 
L'ultimo pranzo a Pechino, poiché siamo in una zona senza hutong e poiché abbiamo fame, ci vede costretti a cedere ai tedeschi e, in una tipica birreria tedesca, mi tocca anche mangiare delle salsicce, facendo finta di non essere vegetariana.
Nel pomeriggio torniamo nella parte più turistica-commerciale per gli ultimi acquisti ma ormai la stanchezza di questi giorni si fa sentire e abbiamo bisogno di riposare. Concludiamo la giornata con un ultimo te jasmine e biscotti. Curiosa tea-house: la cameriera solo al quarto tentativo riesce a scattare la foto dopo che Rosi imprime la forza necessaria sul dito della ragazza per farle capire quale pressione deve fare sul tasto della camera e per quanto tempo (aaarrrggghhh!). E' uscita la foto che vedete sotto. Inoltre scopriamo uno strano movimento di persone che   Transitano nel locale per poi sparire misteriosamente nel retro. Chieste delucidazioni alla cameriera di cui sopra, lei stessa non è in grado di svelare il mistero.

M come metropolitana
usare la subway a Pechino è veramente facile. A differenza di quella di Mosca, tutti i cartelli e le fermate sono anche in inglese e con la cartina ti orienti facilmente. Sul vagone le fermate sono anche indicate con spie rosse e verdi sulla mappa. Molto funzionale.

D come due parole di inglese caro popolo cinese, le volete imparare due parole di inglese per riuscire a capire noi poveri turisti almeno nelle nostre richieste più semplici? Non dico che tutti i 23 milioni di pechinesi debbano sapere l'inglese ma almeno quelli che lavorano nei negozi per turisti, alle biglietterie dei musei, agli uffici del turismo, nelle security dei luoghi turistici, giusto in quei due o tre posti in cui il turista può aver bisogno...


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