giovedì 15 agosto 2013

voli Pechino - Mosca - Milano: ventesima giornata



"Non smetteremo di esplorare e alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta" Thomas Sterne Eliot

7865 km. in treno, 2 continenti, 3 nazioni, 3 lingue, 3 alfabeti, 3 monete diverse, 6 fusi orari, 8 diversi mezzi di trasporto (aerei, treni, taxi e auto a noleggio, funicolare, risciò, metropolitana, traghetto, minivan), 20 giorni, due viaggiatrici

Urge una riflessione su questo viaggio appena concluso. Questi pensieri sparsi sono stati scritti sul volo tra Pechino e Mosca.

Meglio il treno o l'aereo? Non ho bisogno di pensarci, il treno! Non si fanno code ai check-in tre ore prima della partenza, code alla dogana con relativo palpeggiamento corporeo della poliziotta, coda per l'imbarco, coda per ritirare il bagaglio. In treno ci si può muovere senza problemi e c'è più spazio di manovra, se c'e' tempo scendi alla fermata, leggi e scrivi. Ma soprattutto: guardi fuori dal finestrino e vedi il paesaggio scorrerti davanti, conosci le persone, scambi impressioni di viaggio, confronti gli itinerari, condividi il cibo, parli e ascolti lingue diverse. Treno forever.

Ovviamente lascio un po' di spazio a Rosi perché possa anche lei scrivere le sue considerazioni conclusive.

Massima di viaggio appresa dalla mia compagna di transiberiana: "non ho mai rimpianti per quello che non ho fatto", meglio godere di quello che si è fatto! Il riferimento riguarda la scelta dell'itinerario e la meta  finale: Mosca, Siberia, Mongolia, Pechino o Mosca/Vladivostock? A fine viaggio la riflessione mi lascia un senso di soddisfazione e felicità  per le emozioni e sensazioni vissute, per le conoscenze dei  viaggiatori incontrati e degli aborigeni dei paesi attraversati, del loro modo di essere, delle loro culture, tradizioni, abitudini. Sono fortunata, mi sento più ricca!  Mi e' rimasta la curiosità di conoscere qualche città  siberiana e di provare l'emozione di arrivare alla storica Vladivostock, ma e' un desiderio che chissà, magari riuscirò a soddisfare in futuro! 
Pensando poi al mezzo di trasporto che si sceglie per girare sulla terra: che senso ha attraversare i paesi in cielo se vuoi conoscere meglio la terra? L'aereo ti sposta velocemente ma non ti permette di "guardare". Infine consiglierei il viaggio in transiberiana o comunque in treno per qualunque viaggio epico, come quello che noi abbiamo appena concluso, attraverso due continenti, taiga, steppa fino alla sterminata capitale cinese, per mettere a prova la propria capacità di comunicazione: non è necessario parlare la stessa lingua, quello che conta è la volontà di comunicare. Chi non vuole comunicare o non vuole fare sforzi "scappa", come fa qualche cinese! Rosi 



A come Anna Karenina il libro che ha accompagnato me e Rosi per tutto questo viaggio. Lo stiamo leggendo ancora qui sull'aereo e non riusciremo a finirlo entro Milano. Pazienza, starà ancora con noi per un po' a casa.

C come censura per quattro giorni il governo cinese mi ha impedito di accedere ad un sacco di cose in internet: Facebook, il mio blog (!), google, parzialmente la posta. Adesso che sono fuori dal territorio cinese e non ho più la paranoia che qualcuno mi legga (?), posso scriverlo: censori!

A breve troverete i link dove andare a vedere le foto mie (poche e approssimative) e quelle di Rosi (tante e professionali).

Tutto ciò che non è compreso in questo blog sono i paesaggi senza limiti, gli sguardi delle persone, i sorrisi e le risate con gli sconosciuti, le emozioni e le sensazioni, le incomprensioni che poi passano, gli incontri che ti porti a casa, i fraintendimenti divertenti, le perplessità e i dubbi della comunicazione, i disagi di noi troppo civilizzati, il piacere e il disgusto del cibo, la sorpresa del "anche tu qui!", la rabbia e la frustrazione del viaggiatore inascoltato, la stanchezza inevitabile ma mai della novita', l'inaspettato dietro l'angolo, la curiosità mai sazia.
Tutto ciò, cari amici, spero abbiate potuto intuirlo leggendomi, tra le righe. Il resto ve lo racconto quando ci vediamo. Luego, te cuento!

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