venerdì 9 agosto 2013

Da Mosca a Pechino in treno: Undicesima giornata

Il km 5902, la città di Naushki, è l'ultimo avamposto di terra russa prima del passaggio in Mongolia; da qui parte il km. 0 della Mongolia. Ci illudono che il controllo passaporti duri il tempo necessario a verificare che la foto del passaporto corrisponda alla persona... E invece no. c'e' una prima sosta di tre ore, il  tempo di cambiare locomotiva e togliere dei vagoni. Alla fine rimangono due vagoni e sul treno sembrano esserci solo turisti.
Altre due ore invece servono per farci cuocere a fuoco lento dentro la locomotiva, mentre controllano e ritirano i passaporti, controllano i bagagli e gli scompartimenti, passano col cane antidroga.
Fatti i 20 km. Che separano le due frontiere, altre due ore per la stessa procedura doganale e un'altra ora in attesa che attacchino le nostre due carrozze ad un altro treno. Insomma otto ore per passare due dogane!
Il paesaggio è cambiato, non ci sono più ne' betulle né conifere ma solo steppa per km. Se questa mattina l'aria era piuttosto frizzante, ora il sole  e' molto caldo e questa landa desolata non offre molti spazi di ristoro, quindi alla fine preferiamo il treno.
Quello che vedete sotto nella foto  è il doppio recinto che separa i territori russo e mongolo.

Incontri da segnalare: in questo treno c'è un miscuglio di nazionalità e provenienze: tre ragazzi greci, ragazzi svizzeri tedeschi, ragazzi svizzeri francesi, tre francesi che abitano ad Andorra, inglesi di ogni eta'. I greci sono i più pittoreschi, i francesi come sempre i più aristocratici, che si trasferiscono nel paradiso fiscale.

Lancio una sfida: Ornella si ricorda un fumetto di molti anni fa, tale Luposki che abita nella steppanski.
Qualcuno è in grado di darmi qualche notizia? 





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